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mercoledì 18 marzo 2020

Verifichiamo l'inutilità dell'omeopatia con la molarità

Salve a tutti Gaussiani e benvenuti in questo nuovo articolo dal vostro Dottor Uranium di fiducia.
Oggi ho intenzione di verificare la presunta efficacia dell'omeopatia con la molarità e dimostrare (scoprendo l'acqua calda, ma non è così per tutti) che più una soluzione è diluita, meno concentrato sarà il principio attivo.

Risultato immagini per omeopatia


Questo articolo, mi è venuto come ispirazione da un servizio televisivo sull'omeopatia di qualche mese fa (ebbene si, scrivo articoli a distanza di un mese, ma sono dettagli).
Dicevo: qualche mese fa, andò in onda un servizio della puntata: "piazza pulita", dove avevano invitato a commentare in studio il virologo Roberto Burioni.
Il servizio era ambientato nella famosa azienda omeopatica francese (di cui non posso nominare) dove gli operatori spiegavano come creavano i preparati omeopatici che poi spedivano in tutto il mondo.

DILUIZIONI HAHNEMANNIANE E L'OMEOPATIA 

Nel servizio, hanno mostrato il motore dell'omeopatia, ovvero le diluizioni Hahnemanniane.
Le diluizioni hahnemanniane
L'omeopatia nacque nella prima metà del XIX secolo (1810) dal medico tedesco Samuel Hahnemann, che scrisse il tutto in un'opera intitolata: "Organon der Hellkunst".
Come funziona l'omeopatia?
Quest'ultima si basa su un principio: "Il simile cura il simile".
Per farvi capire: ho un'orticaria? Bene, devo assimilare una sostanza che mi causi l'orticaria per farmela passare.
Oppure, ho una congiuntivite? Devo assimilare una sostanza che mi causi la congiuntivite per farmela passare.
Ad oggi l'omeopatia, è considerata ufficialmente una pseudoscienza a tutti gli effetti, visto che ha nessun riscontro dal punto di vista sperimentale.
Nell'omeopatia vige la diluizione del principio attivo, non una comune diluizione bensì quella di Hahnemann (un marchio di fabbrica) che consiste nel partire da una soluzione madre per prelevare da quest'ultima 1mL e lo si pone in 99mL di solvente (etanolo).
Come preparare la soluzione madre omeopatica
Poi avviene quella che si chiama: "dinamizzazione " cioè che il preparato viene shakerato energicamente e si crea la soluzione 1CH.
Poi si prende 1mL dalla soluzione 1CH e la si pone in 99mL di etanolo e si dinamizza di nuovo e così via fino ad arrivare alla 30CH.
Il procedimento per preparare le soluzioni figlie
Il principio viene diluito e secondo Hahnemann dovrebbe essere molto efficace.
Dopo la soluzione figlia finale, viene nebulizzata su globuli di zucchero e inseriti in dei flaconcini che verranno spediti in tutto il mondo.

FACCIAMO UN ESEMPIO DEL PERCHÈ L'OMEOPATIA NON ABBIA UN SENSO

È vero che un principio omeopatico mantiene la sua efficacia con la diluizione?
No, perché dal punto di vista della Chimica la metodologia omeopatica è incompatibile.
Sia alle superiori che qui all'università, ho preparato molte soluzioni e so utilizzare le varie concentrazioni e posso con un esempio dimostrarvi che l'omeopatia sia una baggianata colossale.

Anzi le diluizioni omeopatiche delle volgari imitazioni delle nostre diluizioni che utilizziamo in chimica.

Mettiamo caso di preparare una soluzione madre di Natrum Muriaticum (il comunissimo Cloruro di Sodio, ma nell'omeopatia nominare i composti in latino fa figo).

Prendiamo 1g di Cloruro di Sodio e lo sciogliamo in 99g di acqua e secondo la percentuale massa/massa abbiamo:
percentuale in massa
Formula percentuale massa/massa


(1g/99g)x100= 1,01 %

Prendiamo la percentuale massa/massa e la moltiplichiamo per la densità del Cloruro di Sodio per ottenere la percentuale massa/volume

1,01 x 2,16 g/cm^3= 2,182 g/mL 

Moltiplichiamo per 10 e otteniamo 21,82 g/L e dividiamo per la massa molecolare (58,44 g/mol) e ottengo 0,373 M (molare).
Questa è la concentrazione della nostra soluzione madre. 

Adesso applicheremo la formula che uso in laboratorio per diluire la soluzione madre  per ottenere le soluzioni figlie.
Risultato immagini per m1xv1=m2xv2
La formula in questione
Attenzione, quella formula non è una proporzione, quindi non confondetevi.
Adesso con i calcoli vi mostro a cosa andremo incontro.

I calcoli che ho eseguito.
La formula è la stessa che ho usato per fare il primo calcolo per la soluzione 1CH solo che cambiano le concentrazioni molari.

Continuo dei calcoli (fino alla soluzione 8CH)
Cosa avete notato tramite i miei calcoli? Che man mano che diluiamo, la concentrazione del principio attivo diminuisce fino ad arrivare all'ordine dei femto (10^-15) e atto (10^-18) molare.
Se siamo arrivati all'atto con la 8CH, provate ad immaginarvi a 12CH oppure a 30CH, oppure a 200CH a che concentrazione arriveremo.
È come un goccia di principio attivo lasciata nell'oceano.

CONCLUSIONI

Avrò affermato l'acqua calda, ma ho voluto dare un contributo per far capire come l'omeopatia sia una baggianata nata in partenza, quando del corpo umano non si conoscevano il metabolismo e i meccanismi delle malattie.

Bene Gaussiani, il nostro articolo oggi finisce qui e noi ci vediamo al prossimo.


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