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martedì 24 marzo 2020

Nikola Tesla negava l'uso della matematica? Certo che no.

Salve a tutti Gaussiani e benvenuti in questo nuovo articolo dal vostro Dottor Uranium di fiducia.
Oggi andremo a parlare di Nikola Tesla e di un aforisma che i terrafrittellari hanno decontestualizzato e rielaborato a loro uso e costume.
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Come sapete (o non sapete) Nikola Tesla è uno dei geni della scienza che preferisco (sul mio profilo privato ho una sua foto sull'immagine di copertina) dopo Euclide, Albert Einstein, Enrico Fermi, Ipazia, Alan Turing ecc.
I terrafrittellari, furbacchioni come al solito, hanno preso una considerazione di Nikola Tesla e l'hanno riadattata a loro uso e costume.

IL MITO DI TESLA

Nel mondo dei complotti e delle pseudoscienze, esiste su Nikola Tesla una versione mitizzata e distorta del suddetto, di uno scienziato che aveva fatto mirabolanti scoperte che sono state fatte sparire dalla malefica BigScience dopo averlo ostracizzato e definito "pazzo".
Se Nikola Tesla fosse ancora tra noi, prenderebbe a schiaffi codesti individui fino a quando non diventano dispari.

TESLA ERA PAZZO?

No, ma iniziò a sviluppare i primi segni di squilibrio mentale verso il 1914, quando iniziò la Prima Guerra Mondiale perché perse l'interesse degli investitore d'oltreoceano per i suoi brevetti.
La seconda mazzata avvenne nel 1917, quando fu il magnate J.P Morgan a perdere l'interesse nei confronti delle invenzioni di Tesla e gli tagliò i fondi.
Tesla fu costretto a dichiarare bancarotta e siccome era indebitato fino al collo con il fisco, per continuare i suoi esperimenti dovette vendere la GardenClyffe Tower con il terreno annesso a George Boldt che era il proprietario dell'appartamento all'Hoter Waldorf-Astoria dove lui alloggiava, per un debito di 20.000$.
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Il giornale che parla della vendita della Gardenclyffe Tower

Tesla perse tutto, le sue ville, la bella vita nell'alta società, gli amici e pure la sua reputazione scientifica a causa della diagnosi di una parziale infermità mentale (a causa del suo disturbo ossessivo compulsivo che consisteva nel camminare intorno ad un palazzo per 3 volte prima di entrarci, all'avere 12 o 18 tovaglioli ben piegati intorno al piatto dove mangiava ecc)

Hotel New Yorker negli anni 30
Hotel New Yorker negli anni 30 del XX secolo
Con quello che gli rimase Tesla affittò un appartamento all'hotel New Yorker (un albergo a fascia medio-bassa).
Non poteva nemmeno permettersi il riscaldamento e spesso soffriva di polmoniti.
Le condizioni di solitudine e l'età ormai avanzata, fecero peggiorare i disturbi mentali di Tesla.
Per farvi capire, arrivò a parlare da solo, ad intavolare discorsi con i piccioni, a camminare per ore sul tetto dell'albergo, a sparire per giorni interi, progettava dispositivi fantascientifici e rilasciava mirabolanti affermazioni a quei pochi giornalisti che lo intervistavano.
Tesla soffriva inoltre di arteriosclerosi che lo faceva sragionare.
Nella notte del 5 Gennaio del 1943, Nikola Tesla rientrerà nell'hotel infreddolito e zoppicante ( a causa di un incidente avvenuto nel 1937 con un taxi che lo fece volare per 15-30m in lunghezza, Tesla stava facendo una passeggiata quando venne investito) perché era andato al parco per dare da mangiare ai piccioni nonostante l'abbondante nevicata.
Verrà ritrovato 2 giorni dopo sul letto pallido e senza vita con ancora addosso i vestiti dall'inserviente che aveva ricevuto l'ordine di entrare da parte del proprietario dell'hotel, perché quest'ultimo era preoccupato dall'enorme assenza di Tesla.

TESLA NEGAVA L'USO DELLA MATEMATICA?

I terrafrittellari, siccome venerano Nikola Tesla come se fosse una divinità, amano prendere delle sue considerazioni e riadattarle al di fuori dal loro contesto a loro uso e costume.
Una di queste riguarda la matematica:
"Gli scienziati odierni hanno sostituito gli esperimenti con la matematica e vagano smarriti equazione dopo equazione e alla fine costruiscono una struttura che non ha relazione con la realtà."
Con questa presunta affermazione e fregandosene di commettere l'Ipse Dixit, i terrafrittellari berciano che la matematica neghi la realtà.
Il bello è che codesti personaggi, usino la sezione aurea che a base proprio della matematica che nega la realtà.
Persino i loro guru usano la stessa matematica che nega la realtà per provare le loro sciocchezze e le pubblicano su un dispositivo che utilizza la matematica che nega la realtà.
Non si rendono conto che i loro dispositivi non esisterebbero se la matematica negasse veramente la realtà come loro affermano.
Partono dal presupposto che siccome la matematica per loro sia inutile (perché non hanno le capacità necessarie per comprenderla) e devono trovare tutte le prove che si pieghino a forza per supportare questa pseudotesi. (Come vuole il bias di conferma di cui loro sono affetti)

COSA DICEVA REALMENTE TESLA

I terrafrittellari dimostrano di non conoscere realmente Nikola Tesla, quest'ultimo aveva studiato matematica, fisica ed ingegneria alla scuola politecnica di Graz in Austria (diverse fonti sostengono che non si sia laureato e che abbia abbandonato il primo semestre del terzo anno o che sia stato espulso il primo semestre del primo anno per mancato pagamento della tassa universitaria).
Dopo frequentò l'università Carolino-Ferdinandea di Praga nella sessione estiva del 1880.
Ricevette numerose lauree honoris causa.
Vorrei farvi soffermare sulla fonte di quella affermazione:
"Radio Power Will Revolutionize the World" in Modern Mechanics and Inventions (July 1934)".
In particolare la data:"1934" all'epoca Tesla aveva 78 anni, e non era più considerato dalla comunità scientifica ed era affetto dalle sue turbe mentali e dall'arteriosclerosi.
Tesla faceva parte della "fisica meccanicistica ottocentesca" che aveva come prassi di dimostrare tutto in laboratorio.
Inoltre era un"eterista", ovvero faceva parte di quella congrega di scienziati che sostenevano l'etere, quel simpatico mezzo diffusore della luce e dei fenomeni elettromagnetici che permeò tutta la fisica del XIX secolo.
Quella considerazione si rifà sia alla Relatività einsteiniana che alla meccanica quantistica.
Einstein, quando presentò all'epoca la teoria della Relatività Ristretta e quella Generale, utilizzò un metodo innovativo, ovvero un approccio astratto ipotetico-deduttivo che era diverso dal metodo della fisica tradizionale dell'epoca e lo stesso vale per la meccanica quantistica.
Tesla non capiva codeste discipline ed è logico che era scettico, ma non basta lo scetticismo di un singolo scienziato per affermare che sia la Relatività (ristretta e generale) e la meccanica quantistica siano errate.

CONCLUSIONI 

State pure tranquilli, Tesla non ha mai affermato l'inutilità della matematica.
Per favore, smettetela di  usare Tesla ovunque e di storpiare le sue citazioni a sproposito per sostenere corbellerie.

Bene Gaussiani, l'articolo finisce qui e noi ci vediamo al prossimo articolo. 










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